Ve lo siete fatto scappare di mano. Un vostro amico lo ha inavvertitamente fatto cadere a terra. Per ragioni non meglio identificate c’è caduto sopra qualcosa di pesante. Insomma le cause possono davvero essere tante. Fatto sta che lo schermo del tablet si è rotto.
Prima di ricorrere a misure troppo drastiche, sappiate che anche in questi casi è ancora possibile fare qualcosa per rimediare.
Entità del danno
La prima cosa da fare è cercare di capire qual è l’effettiva entità del danno arrecato allo schermo del tablet rotto. Si possono infatti verificare due casi: si è rotto solo il touch screen, oppure il danno riguarda l’intero sistema.
Nel primo caso si è rotto “solo” il touch screen. È possibile accorgersene perché ci sono le caratteristiche crepe a forma di “tela di ragno”. E potete anche ritenervi fortunati. Lo schermo infatti continua a funzionare, anche se vederlo in questo modo non è bellissimo. Inoltre il prezzo per la sostituzione del pezzo danneggiato è sicuramente accessibile. In altre parole il vostro tablet funziona ancora normalmente.
Veniamo ora all’eventualità peggiore. Se una volta acceso il tablet sullo schermo vengono visualizzate le terrificanti strisce multicolori, allora il guaio è un po’ più serio: si è danneggiato il sistema lcd dello schermo. Anche in questo caso il tablet non è da buttare: bisogna solo sostituire il pezzo.
Assistenza
Sicuramente la soluzione più pratica e (se siete ancora coperti dalla garanzia) conveniente: contattare il centro assistenza e informarsi sulle modalità di invio, riparazione e/o sostituzione del device. In questo modo non dovrete fare altro che attendere, dopo averlo spedito, che il device vi sia rispedito a casa.
Aziende specializzate
Esistono, in Italia come all’estero, aziende specializzate nella riparazione dei tablet e quindi anche dello schermo rotto. Trovarne una non è difficile. I prezzi però possono variare.
Fai da te
Potete infine provare a riparare voi lo schermo del tablet rotto. Sicuramente in questo modo risparmierete un po’ in termini economici. Però bisogna essere degli esperti, altrimenti si rischia di fare danni ancora maggiori.
Fonte immagine: flickr.com/photos/vernieman
