Partiamo subito parlando del primo Nexus prodotto da Motorola: da tempo in molti si aspettavano un device Nexus prodotto dalla Casa Alata, specie da quando Google aveva acquistato la compagnia statunitense nel 2011, specie quando cominciarono a girare voci su quella che sarebbe stata la nuova gamma di Motorola (la serie Moto è in effetti molto vicina alla gamma Nexus a livello di concezione: Android praticamente “liscio”, le poche personalizzazioni presenti aggiornabili tramite PlayStore in maniera indipendente dal Sistema Operativo – il che ha consentito alla Casa Alata di fornire aggiornamenti così fulminei da dare luogo ad un paradosso quando Moto G fu aggiornato a KitKat prima di Nexus 4!). Il disappunto fu grande quando si seppe che a produrre Nexus 4 (e Nexus 5 poi) sarebbe stata LG. Quando quest’anno poi Google ha venduto Motorola a Lenovo (nota azienda cinese già proprietaria del colosso IBM), quasi tutti avevano perso le speranze di poter vedere un Nexus di Motorola.
E invece eccolo, Nexus 6: bello, potente, moderno, e con tutti gli ultimi ritrovati hardware al momento sul mercato: SoC Qualcomm Snapdragon 805 (il top al momento offerto da Qualcomm, ma ci si sarebbe potuti attendere un processore a 64bit, visto quanto detto circa Android L!), 3GB di RAM, schermo 2K da 6” (5,9” per essere precisi).
E proprio questo ultimo dato ha spaccato l’utenza in due: molti sostengono che 6” siano davvero troppi da tenere in tasca (chi scrive, abituato a un 5,5”, vi può assicurare che già così è effettivamente difficile tenere il telefono nei pantaloni, specie in estate), soprattutto laddove il sistema utilizzato sia una versione liscia di Android, che non offre tutte le chicche software di cui dispone, ad esempio, un terminale come Note 4 (vi rimandiamo alla nostra recensione per maggiori dettagli) atte a facilitare l’uso con una mano sola.
Dall’altro lato, in molti, forse vedendo più lontano di noi, sono convinti che l’abbinamento vincente sia phablet (e Nexus 6 appartiene senza dubbio alla categoria!) abbinato ad un indossabile (orologio o occhiali che sia – e visti i progetti AndroidWear e GoogleGlasses, probabilmente l’azienda di Mountain View la pensa proprio così!), in maniera da non dover rinunciare ad uno schermo generoso, né alla possibilità di consultare il telefono comodamente nonostante le dimensioni non certo contenute.
Per non scontentare nessuno, ad ogni modo, Google continuerà a proporre sul suo store ufficiale anche il modello dell’anno scorso, LG Nexus 5, che ancora può ampiamente dire la sua (ricordiamo che parliamo di un prodotto dotato di Snapdragon 800, 2GB di RAM e schermo FullHD IPS!).
Al di là di considerazioni che non possono, per ovvi motivi, non scadere nel gusto personale, è un dato di fatto che il terminale abbia dimensioni notevoli (159.26 x 82.98 x 10 mm per ben 184 grammi!), e che quindi non sia un prodotto per tutti.
L’hardware montato, comunque, rimane di primissimo livello, ed al momento è tra i telefoni più potenti in circolazione (si gioca il podio con Note 4), e difficilmente, una volta passati sopra le dimensioni dello schermo, avremo altro da eccepire a questo prodotto.
Anche dal lato multimediale, infatti, abbiamo un terminale eccellente: le casse stereo frontali (una nella parte alta ed una nella parte bassa dello schermo – scelta che ricorda HTC One) offrono un suono potente e ricco, specie sui toni alti (sempre relativamente al prodotto che stiamo valutando: come diciamo sempre, non si pretenda di avere un 5.1 Sennheiser dentro uno smartphone!) e lo schermo (un LCD con tecnologia IPS) offre colori fedeli e un angolo di visione pressoché totale. La fotocamera è davvero ottima, e offre scatti particolareggiati (d’altro canto da una 13Mp non ci aspetteremmo di meno), con una resa dei colori molto (molto!) buona. Anche i video sono eccellenti, complice lo stabilizzatore ottico che funziona davvero bene, eliminando l’effetto “Cloverfield” (chi ha visto il film, sa a cosa ci riferiamo!) in maniera quasi totale. Anche in notturna abbiamo scatti piuttosto buoni, con una esposizione ragionata e poco rumore; molto luminoso il flash LED che, pur non arrivando – come ovvio – ai livelli di un flash ad incandescenza, fa discretamente il suo lavoro nella maggior parte dei casi.
A completare la dotazione abbiamo una batteria da 3220Mah (ci riserviamo di poter toccare il terminale con mano per un periodo ragionevole, prima di esprimere giudizi sulla durata; Motorola, comunque, dichiara 330 ore in standby e 1440 minuti in conversazione, valori piuttosto buoni).
A livello di connessioni abbiamo ovviamente l’LTE (o 4G) e Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, ovvero l’ultimo ritrovato in materia.