Ultimamente si sente parlare sempre più spesso di ricarica wireless. Questa sofisticata tecnologia, di recente molto migliorata e applicata anche nell’ambito della telefonia mobile, permette di ricaricare lo smartphone (e non solo) semplicemente grazie a campi elettromagnetici ed al contatto su una particolare superficie che ne dimezza i tempi di ricarica.
Ma che cos’è la ricarica wireless e come funziona?
La parola wireless, la cui traduzione significa letteralmente senza fili, non significa l’assenza assoluta di cavi, in quanto la base del caricatore deve ovviamente essere collegata ad una fonte di energia come ad esempio la rete elettrica, ma la connessione al dispositivo da ricaricare ad esempio lo smartphone avviene semplicemente per contatto appoggiandolo sopra l’apposita superficie. Gli attori in gioco in questo campo sono il consorzio Wireless Power Consortium (WPC) e Power Matters Alliance (PMA), sviluppatori di due standards (Qi e PMA) per la ricarica induttiva, i due si differenziano per frequenza utilizzata e per i protocolli di connessione, è bene quindi verificare quale di questi due standard utilizza il nostro dispositivo per verificare la compatibilità con eventuali accessori, anche se il Qi sembra destinato a detenere la leadership di mercato in quanto il più diffuso tra gli ultimi modelli di smartphone presentati al pubblico.
Vediamo com’è possibile ricaricare una batteria senza collegarla ad un cavo. La ricarica wireless per funzionare necessita del contatto fisico tra lo smartphone e il caricatore wireless, e la comunicazione tra i due dispositivi avviene attraverso una tecnologia induttiva risonante. Nel momento del contatto il caricatore verifica se lo smartphone è abilitato e, in caso di risposta affermativa, controlla successivamente lo standard Qi per individuare la velocità di alimentazione che è in grado di supportare. Effettuati i due passaggi e a convalida avvenuta inizia l’induzione vera e propria, resa possibile sugli smartphone grazie a moduli universali di caricamento generalmente inseriti nel retro della batteria classica.
Nuova frontiera per l’elettronica di consumo
Al contrario di quello che si dice sull’emissione di radiazioni elettromagnetiche, la ricarica wireless non ha effetti collaterali perchè la quantità di radiazioni è quasi nulla. Questa tecnologia, inoltre, da anni usata per rasoi e spazzolini elettrici, sta trovando sempre più campi di impiego (lampade da scrivania, tappetini di ricarica da auto, ecc) grazie soprattutto agli enormi passi in avanti fatti dalla tecnologia che se prima richiedeva dalle 3 alle 4 ore per la ricarica completa di un telefono, oggi non ne impiega nemmeno una.
Samsung ha annunciato la ricarica wireless in tutti i suoi modelli di punta (sia standard Qi che PMA), Apple ha equipaggiato di tecnologia ricarica wireless (con standard Qi) il suo iPhone 8 recentemente presentato al pubblico.
Se siete affascinati da questo nuovo modo di ricaricare il telefono, ma il vostro smartphone non supporta la tecnologia di ricarica wireless non disperate, quasi tutte le case produttrici di telefoni infatti, se non implementano nel dispositivo tale tecnologia, permettono la ricarica wireless attraverso appositi accessori o cover dedicate.
Un’applicazione molto interessante e soprattutto comoda di questa tecnologia la possiamo già ritrovare su alcuni modelli di automobili, dove come optional possiamo avere il portaoggetti con funzionalità ricarica wireless, arrivati in auto sarà sufficiente appoggiare lo smartphone dove solitamente lo mettiamo e questo inizierà a ricaricarsi automaticamente!
Prima di acquistare un caricatore wireless per il proprio smartphone bisogna accertarsi che il device sia dotato di tale tecnologia integrata, una volta accertato potremo scegliere tra caricatori wireless prodotti direttamente dal brand del telefono o si per produttori di accessori non originali, ma compatibili.
Se utilizzi ancora il cavo ma hai problemi di ricarica con il tuo iPhone potrebbe esserti utili leggere anche il nostro articolo: Problemi ricarica iPhone? Ecco cosa fare